A due passi una dall’altra, due chiese nascondono nei loro sotterranei straordinari inserti di Roma antica e medievale. Si tratta di Santa Maria in Via Lata, praticamente addossata a Palazzo Doria Pamphilj lungo via del Corso. E poco più in là, in direzione di piazza del Popolo, ecco San Lorenzo in Lucina nell’omonima, elegantissima piazza. La prima, che ha ereditato l’antica denominazione di via del Corso, richiama, per certi versi, la basilica di San Clemente. Nei suoi sotterranei infatti si incrociano vicende storiche e religiose di duemila anni: dai resti di una casa di due piani (insula) e di un portico dell’antica Roma alla spiritualità dei monaci orientali che dal VII all’XI secolo qui hanno vissuto trasformando l’insula in diaconia. Infine, la crypta che conserva le testimonianze dell’antica devozione dei cristiani che sin dai primi secoli vi hanno venerato la casa dell’evangelista Luca, l’ospitalità di Pietro, primo papa, e la prigione di Paolo di Tarso. Diviene chiesa vera e propria tra il 687 e il 701, durante il pontificato del papa siriano Sergio I.
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Archeo
Scoperte e sorprese
sotto via del CorsoI sotterranei di Santa Maria in Via Lata e San Lorenzo in Lucina
6 Marzo 2015 by Ornella Massa