Scipione Borghese: il collezionista incontenibile

Scipione Borghese, il potente cardinale nepote, dopo aver iniziato, quasi in contemporanea, la realizzazione della villa sul Quirinale, oggi proprietà dei Pallavicini, e della villa sul Pincio, oggi nota come Villa Borghese, abbandona la prima vendendola ai Lante per dedicarsi totalmente alla seconda.

Uccelliere - Villa Borghese

Uccelliere – Villa Borghese

Per fare ciò, in un brevissimo arco di tempo acquista proprietà diverse, diventando proprietario di una vastissima area, oggi di quasi 80 ettari, che in parte andrà ad insistere sugli Horti Luculliani. Appunto agli Horti Luculliani e alle altre ville di “otium” romano si ispira, riproponendone in qualche modo le caratteristiche, la grande villa del cardinale.
La residenza sul Pincio sarà concepita come un’enorme villa di rappresentanza, dedicata esclusivamente al ristoro di mente e corpo, alla meditazione e al piacere, e forse destinata anche all’attuazione della politica di Paolo V e all’esercizio del potere. Soprattutto, però, sarà il luogo privato dove la complessa personalità di Scipione troverà una delle sue più grandi espressioni.
Nella villa sul Pincio non ci accoglie più lo Scipione Borghese del Casino dell’Aurora, che si presentava ai suoi ospiti come l’Apollo che governa l’alternarsi del giorno con la notte, che proclamava al mondo intero la sua potenza, ma il raffinato e smodato collezionista di opere d’arte antica e moderna, di fiori, di uccelli, di animali “esotici” e di tutto il “collezionabile” che poteva esistere nel Seicento. Scipione sarà in pratica il primo collezionista in senso moderno, lanciando una moda che prenderà presto piede a Roma.

I Termini - Pietro e Gian Lorenzo Bernini

I Termini – Pietro e Gian Lorenzo Bernini

La realizzazione degli spazi sia interni che esterni della villa fu affidata a Flaminio Ponzio, che però morì prima di riuscire a portare a termine la committenza. Della sistemazione del giardino e dei casini fu allora incaricato Giovanni Vasanzio, affiancato però da altri artisti, tra i più richiesti del Seicento, come Bernini.
Il cardinale Scipione Borghese non fu un committente passivo, ma pose estrema cura nel definire gli spazi interni del casino nobile. Gli arredi, ad esempio, furono scelti in funzione delle opere stesse e del loro posizionamento, e fu il cardinale stesso a decidere, insieme a Bernini, dove posizionare i gruppi marmorei. Analoga cura dedicò alla definizione degli spazi esterni della villa, da subito concepiti come la prosecuzione all’aperto del casino, che respirano insieme al casino medesimo e che hanno una ragione d’essere proprio in virtù delle opere e delle collezioni che all’interno potevano (e possono) essere ammirate.
E se le forme del casino ancora risentono del Rinascimento nella loro essenzialità, il giardino resta, nonostante le tante trasformazioni subite nei secoli, uno dei migliori esempi romani di giardino barocco, dove ancora si può riconoscere l’organizzazione in recinti e la separazione tra spazi privati e spazi pubblici.
Tra gli spazi privati che i restauri hanno restituito al visitatore nella loro forma quasi originaria ci sono i “giardini segreti”, vere e proprie stanze verdi il cui accesso era possibile solo dal casino nobile e dove Scipione aveva la sua collezione di bulbacee, di piante da fiore e di agrumi.

Platano - Villa Borghese

Platano – Villa Borghese

La passeggiata è un’occasione per conoscere la villa barocca, scoprire alcuni aspetti che spesso sfuggono all’attenzione pur essendo in realtà molto evidenti: è il caso della cosiddetta Grotta dei Vini o di alcuni dei maestosi platani piantati per volere di Scipione e che oggi hanno perciò più di 400 anni.
Ma un giardino che attraversi un arco di tempo così lungo non può rimanere uguale a se stesso. Cambiano i gusti e le mode, e percorrerlo diventa l’occasione per raccontare queste trasformazioni, e passeggiare, per così dire, nella storia.
D’altra parte Villa Borghese è forse uno dei pochi luoghi a Roma dove il passato, in particolare il Seicento e il Settecento, sposa il presente. Accanto al giardino barocco troviamo infatti il giardino neoclassico, ma anche alcune opere d’arte contemporanea come il monumento ad Umberto I, di Davide Calandra, e quello dell’Umile Eroe, probabilmente l’unico monumento mai dedicato ad un mulo, che oggi è collocato proprio davanti alla casa che fu di Pietro Canonica, lo scultore che lo realizzò nel 1940.

Monumento ad Umberto I - Davide Calandra

Monumento ad Umberto I – Davide Calandra

Agli inizi del Novecento, prima che la villa passasse nella disponibilità dello Stato Italiano, alcune sue parti saranno destinate ad usi diversi. Quella che oggi è la casa del cinema, ad esempio, era una vaccheria, dove era possibile acquistare latte, burro o ricotta freschi, prodotti dal latte delle mucche allevate sui terreni della villa stessa.
Nel 1911 il principe Borghese, inaugurerà, alla presenza delle più alte cariche dello Stato italiano, il primo nucleo di quello che sarà poi l’attuale Bioparco, lo zoo di Roma.

Roma, 29 aprile 2018.


Nessun commento

No comments yet.

RSS feed for comments on this post. TrackBack URL

Sorry, the comment form is closed at this time.