L’Associazione Amici di Roma Felix ha il piacere di presentare, in prima nazionale, la nuova produzione per musica, danza e voce narrante messa in scena da Il Giardino della Pietra Fiorita. Quello che la Storia non racconta ruota attorno alle vicende di Coreno Ausonio e di altri piccoli paesi, che, con i loro abitanti, durante la Seconda Guerra mondiale si vennero a trovare esattamente sulla Linea Gustav, la linea difensiva che i tedeschi avevano creato a Cassino per contrastare l’avanzata delle forze alleate. Frammenti diversi di tante piccole storie sconosciute, attraverso un complesso gioco di incastri, si ricompongono in un quadro dal respiro più ampio e generale che narra della guerra e delle sue atrocità. Come nel celebre romanzo di Elsa Morante, La Storia, la scelta di parlare di piccole cose, di quotidianità nella guerra, di esperienze e testimonianze dirette serve a dare voce soprattutto a quelli che in genere la guerra non la vogliono, ma la subiscono o la vivono loro malgrado.
Una parte della vicenda si svolge a Vallaura Piccola, valle alle spalle di Coreno Ausonio, che fu teatro di una delle stragi più atroci causate dai feroci combattimenti e dai bombardamenti incrociati dei due eserciti contrapposti. Strage che ebbe un suo particolare testimone e cantore, Zi’ Vicienzo, musicista autodidatta, il più famoso suonatore di organetto di tutta la zona.
Sarà proprio Zi’ Vicienzo uno dei protagonisti dello spettacolo: immaginato al centro dell’aia di pietra grigia della sua casa, divenuta rifugio per chi, nel corso dei bombardamenti, aveva tentato di scampare alla morte. E sempre attorno all’aia, si avvicenderanno altri personaggi e altre storie, accompagnati dal suono di organetti dell’ensemble di Alessandro Parente, erede diretto della tradizione musicale che si ricollega proprio a Zi’ Vicienzo. Con i suoi musicisti, Parente proporrà sia brani della tradizione musicale centro-meridionale italiana sia di altre tradizioni che si intrecceranno al canto dei partigiani ebrei del ghetto di Varsavia, che utilizzavano proprio l’organetto come strumento da accompagnamento.
Nel corso dello spettacolo il quadro generale sarà composto accostando diversi mezzi espressivi – dalla musica alla poesia, dal racconto alla danza come esternazione di felicità o tragedia – attraverso i quali si metteranno a confronto esperienze diverse.
Il Giardino della Pietra Fiorita, è l’ultimo gruppo musicale, in ordine di tempo, nato all’interno della Scatola del Vento, un progetto che Alessandro Parente porta avanti da oltre 25 anni per valorizzare e recuperare l’organetto come strumento della tradizione musicale. La continua ricerca di Alessandro Parente e dei suoi musicisti ha permesso di far emergere le grandi potenzialità e l’adattabilità in diversi ambiti musicali di questo strumento, ma anche di sottolineare quanto culture apparentemente distanti possano trovare una radice comune nella musica e nelle istanze che di quella musica sono radice.
Il Giardino della Pietra Fiorita è un’orchestra di organetti (Francesco Berrafato, Anna Cisternino, Filippo Ruggero, Natasha Miorelli, Giulia Urgera, Clara Maiolati, Maria del Mar Ragucci, Renato Musante, Axel Joaqim Costenada) che trovano il loro naturale completamento nella voce di Valentina Muià, nelle percussioni di Antonello Iannotta, nella zampogna di Christian Di Fiore e nella danza di Daniela Evangelista, Anna Cisternino, anche alla voce recitante, e Laerte Scotti come organetto solista e collaboratore di Alessandro Parente. Ma è anche, a sua volta, laboratorio di incontro di culture e vissuti diversi, luogo quindi di confronto mediato dalla musica, e luogo dove la memoria viene ricostruita e protetta a beneficio della memoria di tutti.
L’incontro tra gli Amici di Roma Felix e Il Giardino della Pietra Fiorita non poteva che avvenire sul terreno di uno di quei quartieri popolari di cui abbiamo iniziato a raccontare le “storie minime”. Il Teatro Biblioteca Quarticciolo si inserisce infatti in un percorso che è partito dalla Garbatella e dalla rinascita, anche artistica, del quartiere Ostiense, per toccare poi il Quadraro e il Testaccio sulle orme di Elsa Morante e che proseguirà nei prossimi mesi per narrare le vicende nascoste o dimenticate che hanno animato le zone del Mandrione, di Tor Pignattara, del Trullo e naturalmente anche del Quarticciolo. Senza dimenticare che proprio questo era il quartiere di adozione del famoso “Gobbo”, al secolo Giuseppe Albano, che della Resistenza romana è stato uno dei protagonisti più mitizzati e controversi.
Qualche piccola anticipazione dei suoni de Il Giardino della Pietra Fiorita:
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