Ordini religiosi

Mirabili disinganni

Pittura e architettura dei Gesuiti a Roma

Alla scoperta della cittadella dell’Ordine dei Gesuiti a Roma, una fucina di ingegno, abilità diplomatica, sapienza e sperimentazione artistica.

Il corridoio affrescato da Andrea Pozzo

Il corridoio affrescato da Andrea Pozzo

E di grandi santi. Una cittadella abitata da uomini che, a partire dal XVI secolo, avrebbero raggiunto quasi ogni angolo della terra. Uno su tutti: Matteo Ricci in Cina.
L’Ordine, fondato da Ignazio di Loyola nel XVI secolo, si dimostrò fedele interprete dei dettami imposti dalla Controriforma non solo da un punto di vista dottrinario ma anche iconografico: le chiese dei Gesuiti rappresentano infatti un’efficace panoramica della nuovo verbo pittorico e architettonico dettato dal Concilio di Trento.


La visita che proponiamo si svolgerà toccando i luoghi canonici dei Gesuiti nell’Urbe: intanto le Camere di Sant’Ignazio, dove il fondatore dell’Ordine visse dal 1540 al 1556. Qui si potranno ammirare le decorazioni prospettiche di Andrea Pozzo e gli affreschi del Borgognone. In netto contrasto con la semplicità e povertà dell’alloggio del santo fondatore dell’Ordine, il corridoio che le introduce è uno stupefacente capolavoro dell’ingegno pittorico del Pozzo.

La volta affrescata della Chiesa del Gesù

La volta affrescata della Chiesa del Gesù

Giocano con straordinaria abilità con la prospettiva e i punti di fuga e di osservazione, l’artista allarga lo spazio, deforma angoli e piani, inventa sporgenze e rientranze portando all’estremo quel desiderio di stupire che è una delle caratteristiche della pittura barocca.

Si proseguirà con l’adiacente chiesa del  Gesù, vero e proprio tempio maggiore dei Gesuiti, prototipo delle chiese tipiche della Controriforma, la cui importanza è sottolineata dalla facciata monumentale di Giacomo della Porta. Qui la meraviglia si fa reverenziale stupore, e l’obiettivo di coinvolgere il fedele/spettatore raggiunge vette difficilmente superabili. In particolare con la scena del Trionfo del Nome di Gesù, ovvero la magnifica volta affrescata da Giovan Battista Gaulli, detto Il Baciccia, che è anche l’autore degli affreschi della cupola. Questi eccezionali affreschi rivelano tutto il loro splendore all’accendersi della Macchina Barocca, ingegnoso e spettacolare meccanismo che non mancherà di lasciare i presenti a bocca aperta.

Un'insolita prospettiva di Piazza Sant'Ignazio

Un’insolita prospettiva di Piazza Sant’Ignazio

Dopo Il Gesù si raggiungerà Sant’Ignazio, ovvero il trionfo del Barocco e dei suoi “mirabili disinganni” prospettici. Qui ritroveremo infatti Andrea Pozzo e le sue illusioni ottiche, portate a un livello ancora più spettacolare: soffitti “sfondati”, cupole inventate, colonne “impossibili”. A questo straordinario edificio fa da cornice la Piazza altrettanto spettacolare  “inventata” nella prima metà del XIII secolo da Filippo Raguzzini, che ha ingegnosamente trasformato un angusto spazio triangolare in uno dei larghi più eleganti e affascinanti della città.


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