A formare la splendida cornice di piazza del Campidoglio, accanto al Palazzo Nuovo e al Palazzo
Senatorio, scorgiamo il Palazzo dei Conservatori, edificato nella prima metà del Quattrocento, ma successivamente rimaneggiato dal grande Michelangelo. Antica sede della magistratura dei Conservatori – così denominati perché preposti alla “conservazione degli statuti e delle leggi” della città –, fin dal 1471 per volere di papa Sisto IV l’edificio accoglieva una collezione statuaria bronzea di rara bellezza donata da papa Della Rovere alla città di Roma e al suo popolo. Si andò così a costituire il primo nucleo di quello che in seguito diverrà in loco il più antico museo conosciuto dell’umanità. Ancora oggi, come in epoca rinascimentale, il cortile del palazzo ospita esempi di scultura romana estremamente nota e imitata dagli artisti di tutti i tempi, e primo fra tutti, i resti della ciclopica statua marmorea dell’imperatore Costantino.
Alla facciata del palazzo protorinascimentale metteranno poi mano Michelangelo e la sua scuola continuativamente, fino al Cinquecento inoltrato, con progetti elaborati direttamente dal maestro toscano. Il volere del Buonarroti, anche dopo la sua morte, venne fedelmente rispettato dagli allievi Guidetti e Della Porta fin nei dettagli più minimi e insignificanti, così da lasciar intendere l’ammirazione e l’amore nutriti per l’opera concepita nei disegni del loro maestro. Un’idea della forma iniziale del Palazzo dei Conservatori precedente al rifacimento si può ottenere ora ammirando i decori della Sala delle Aquile situata al piano nobile dell’edificio, la stessa area nella quale sono gelosamente custoditi i bronzi sistini.
Palazzo Nuovo, la cui raccolta museale fu frutto della passione sfrenata dei papi settecenteschi per l’archeologia e le antichità classiche, insieme al Palazzo dei Conservatori, costituisce oggi la sede dei Musei Capitolini grazie alla raccolta e alla conservazione di reperti tra i più ricchi e preziosi della città di Roma. Degni di particolare attenzione sono gli affreschi delle sale di rappresentanza, dette l’Appartamento dei Conservatori, esempio di pittura romana di altissima fattura. Gli autori di scuola rinascimentale e manieristica, a diverse riprese, furono Iacopo Ripanda, Tommaso Laureti e Cavalier d’Arpino (al secolo Giuseppe Cesari) i quali vennero incaricati di eseguire un ciclo pittorico che rappresentasse episodi salienti della storia, delle leggende e delle origini della civiltà romana, puntando a gloriare e ad esaltare esempi chiarissimi di virtù e di coraggio.
Nessun commento
No comments yet.
RSS feed for comments on this post. TrackBack URL
Sorry, the comment form is closed at this time.