Immortalato in innumerevoli spot pubblicitari e film – si pensi solo al premio Oscar La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino – il Gianicolo, nella visita che proponiamo, svelerà un volto inusuale e poco conosciuto: quello delle “sue” donne. Donne reali o mitiche, di una Roma antica o più recente, ma che in alcuni casi possiamo avvertire come contemporanee.
Non solo la celeberrima Anita Garibaldi, ma molte altre figure femminili forse meno note ma cruciali, che fecero l’impresa non di vincere una guerra, ma di riuscire ad autodeterminarsi, a “mantenere il punto”, nonostante le circostanze avverse. Donne vere o immaginate, dunque, ma tutte mosse da una gran voglia di affermare se stesse, di essere presenti al mondo con le loro capacità e con i propri sogni.
Come Beatrice Cenci, per esempio, che l’11 settembre 1599 era andata incontro ad un atroce supplizio per aver fatto uccidere il padre Francesco che aveva abusato di lei. Le sue spoglie mortali furono conservate a lungo nella chiesa di San Pietro in Montorio. Durante l’occupazione di Roma da parte dei francesi, nel 1789, la tomba fu profanata e i suoi poveri resti dispersi.
Lasciata la sventurata Beatrice, non si potrà non sostare davanti al monumento bronzeo dedicato alla brasiliana Anita, la donna più famosa del Risorgimento italiano, qui immortalata mentre cavalca con figlio in braccio e pistola sguainata. O ancora ricordare che il Gianicolo fu teatro, nel 1849, della difesa della Repubblica Romana contro i francesi chiamati dal papa.
Questa placida e meravigliosa collina che sovrasta Trastevere fu espugnata dopo durissimi scontri che provocarono centinaia di morti. Come Colomba Antonietti che per poter combattere s’era finta maschio tagliandosi i capelli. Morì a 22 anni. A ricordarla c’è il suo busto che si confonde tra tutti gli altri dedicati ai patrioti. Proseguendo, si raggiungerà quel che rimane del Palazzo del Vascello, pesantemente danneggiato a seguito dei combattimenti avvenuti durante l’assedio di Roma del 1849.
Nei dintorni si “incontreranno” altre due figure femminili non comuni: la terribile Pimpaccia, al secolo Donna Olimpia Maidalchini, maritata con un Doria Pamphilj e imparentata con papa Innocenzo X, una delle donne più avide della storia della Roma del XVII secolo. E la giornalista americana Margaret Fuller che seguì “in diretta” tutte le battaglie della Repubblica Romana.
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