La Galleria Doria Pamphilj, una delle più ricche e straordinarie collezioni private di Roma del Seicento e non solo. Il grandissimo isolato dei Doria Pamphilj si articola in vari corpi di fabbrica, veri e propri palazzi singoli, costruiti in diversi momenti, fra via del Corso, via del Plebiscito, via della Gatta e piazza del Collegio Romano: è uno dei più grandi complessi patrizi romani.
Sorto inizialmente come residenza dei cardinali della diaconia di Santa Maria in Via Lata, cominciò ad acquistare effettiva bellezza a seguito dei restauri commissionati dal cardinale Fabrizio Santoro. Questi, per le pressioni di papa Giulio II, lo cedette ai Della Rovere. In seguito, il palazzo passò agli Aldobrandini e da questi ai Pamphilj estintisi nei Doria.
Il palazzo ospita la straordinaria Galleria d’arte, una delle poche superstiti fra quelle di proprietà delle grandi casate romane. Si articola in magnifiche sale di tale regalità che si dice ne rimanesse imbarazzato addirittura l’imperatore Guglielmo di Germania, qui intervenuto nel 1883 al ricevimento di matrimonio dei reali italiani, Umberto e Margherita di Savoia.
La raccolta d’arte costituisce una eccezionale documentazione soprattutto dell’arte italiana dal Cinquecento al Settecento. Il culmine della visita è rappresentato dal Gabinetto costruito su un terrazzo a lato della Chiesa di Santa Maria in Via Lata, nel quale dominano il celebre Ritratto di Innocenzo X del Velázquez, capolavoro del 1610, e il busto dello stesso papa Pamphilj del Bernini.
La visita si conclude nella Sala Aldobrandini che ospita due capolavori giovanili del Caravaggio: La Maddalena penitente e il Riposo nella fuga in Egitto.
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