I mille segreti di una strada unica al mondo
18 Marzo 2015 by Ornella Massa
Considerata tra le più belle strade del mondo, fu ideata dal Bramante nel 1508.
L’Oratorio del Gonfalone
Gli ordini erano arrivati dall’imperioso Giulio II della Rovere, il quale, mentre era impegnato nel disegno del consolidamento dello Stato pontificio, intendeva anche ristrutturare Roma secondo il piano urbanistico delineato dallo zio, papa Sisto IV della Rovere. La strada doveva infatti collegare il Ponte Sisto, di recente ricostruzione sulle antiche basi di epoca classica, all’Ospedale di Santo Spirito, anch’esso rinnovato da papa Sisto IV. continua…
Pittura e architettura dei Gesuiti a Roma
6 Marzo 2015 by Ornella Massa
Alla scoperta della cittadella dell’Ordine dei Gesuiti a Roma, una fucina di ingegno, abilità diplomatica, sapienza e sperimentazione artistica.
Il corridoio affrescato da Andrea Pozzo
E di grandi santi. Una cittadella abitata da uomini che, a partire dal XVI secolo, avrebbero raggiunto quasi ogni angolo della terra. Uno su tutti: Matteo Ricci in Cina.
L’Ordine, fondato da Ignazio di Loyola nel XVI secolo, si dimostrò fedele interprete dei dettami imposti dalla Controriforma non solo da un punto di vista dottrinario ma anche iconografico: le chiese dei Gesuiti rappresentano infatti un’efficace panoramica della nuovo verbo pittorico e architettonico dettato dal Concilio di Trento.
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Racconti d'autore - Ezio Raimondi
Passione e realtà nel dialogo tra Longhi e il Gran Lombardo
5 Marzo 2015 by Ornella Massa
«Longhi ha un dialogo con Caravaggio fin dalla metà degli anni dieci, che va intensificandosi molto negli anni venti, con l’uscita dei Quesiti caravaggeschi, e tocca il suo apogeo negli anni cinquanta.
Roberto Longhi ritratto da Amerigo Bartoli
Per lui, Caravaggio era sempre stato il pittore della realtà percepita nella sua dimensione “feriale”, quella in cui il quotidiano si impone finalmente come cosa comune a ogni uomo; non è quindi da escludere che dopo il 1950, mentre in Italia si discuteva a più riprese il problema del realismo, anche a livello ideologico, Caravaggio consentisse al critico di parlare di un realismo diverso, dove ciò che contava era la profondità della percezione, la rappresentazione dell’aneddoto come fatto drammatico corrente.
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