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  1. Racconto

    La tomba di Paolo

    Stefania Falasca e Giovanni Ricciardi

    Dal volume di Stefania Falasca e Giovanni Ricciardi, “O Roma Felix. Luoghi della memoria cristiana a Roma”, Trenta Giorni Società Cooperativa, Roma, 1999, pp. 176, pubblichiamo un estratto che parla della sepoltura dell’Apostolo Paolo in San Paolo fuori le Mura.

    Basilica di San Paolo – Giuseppe Vasi

    Lungo la via Ostiense, due miglia fuori dalla cinta delle Mura Aureliane, sorge la basilica di San Paolo. È qui che, secondo una ininterrotta tradizione, riposano le spoglie dell’Apostolo delle genti. Paolo trovò il martirio a Roma quasi certamente nell’anno 67.
    Secondo la tradizione attestata in numerosi martirologi e atti apocrifi, la notte seguente la sua decapitazione, avvenuta in una località detta “palude Salvia”, presso Roma, poi detta Tre Fontane, alcune donne, tra cui una certa Lucina, presero il suo corpo per dargli sepoltura in un podere di proprietà della stessa Lucina, praedium Lucinae. Effettivamente, su questo tratto della via Ostiense è stato trovato un complesso cimiteriale, i cui resti sono venuti alla luce a più riprese. Il sepolcro di Paolo doveva dunque trovarsi all’interno di una vasta necropoli, sviluppatasi tra il I secolo a.C. e il IV secolo d.C.

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  2. Racconto

    Čechov e il Teatro d’Arte di Mosca

    di Sebastiano Scavo

    Sebastiano Scavo ha studiato a lungo letteratura e cultura russa, vivendo per lunghi periodi a Mosca e in altre città di quel bellissimo paese che è la Russia. E’ con piacere che pubblichiamo un suo pezzo su Čechov, il suo teatro e il Teatro d’arte di Mosca.
    Potete leggere altro di Sebastiano sul suo blog, qui.

    Imboccando il vicolo Kamergeskij, una delle ultime traverse della Tverskaja prima di

    In primo piano il monumento ad Anton Čechov e, sullo sfondo, la sede storica del Teatro d’Arte di Mosca dedicato allo scrittore.

    arrivare al Cremlino, si nota a destra il monumento ad Anton Čechov, eretto qui nel 1998, anno del centenario della fondazione del Teatro d’Arte di Mosca, la cui sede storica sorge proprio di fronte alla statua del celebre scrittore. Mi sono spesso domandato perché lo scultore Anikuškin abbia raffigurato così Čechov, elegante ma fragile, dalle gambe insicure, che guarda nella direzione del Teatro cui è legato il suo nome, pur senza osservarlo direttamente. Penso che Anikuškin abbia voluto porre l’accento sulla precarietà della salute dello scrittore, e sul suo contraddittorio rapporto con questo Teatro, per il quale scrisse alcune tra le sue pièce più famose.
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  3. Recensione

    Atlante delle Isole Remote

    di Mariateresa Liccardo

    Con piacere riceviamo e pubblichiamo questa recensione del libro “Atlante delle Isole Remote” , edizioni Bompiani, da Mariateresa Liccardo, di cui potete leggere ancora sul suo blog Iacta est.

    Judith Schalansky insegna tipografia al Potsdam Technical Institute dal 2008.
    Così dicono le note biografiche nel sito del Premio Salerno Libro d’Europa di cui è stata vincitrice.
    Tipografia.
    La prima cosa che mi viene in mente è un piccolo opificio rumoroso, intriso di acre odore di inchiostro e solventi.
    Non penso al prodotto della tipografia, magari un’elegante e candida brochure.
    Chissà come e cosa insegna nello specifico, Judith Schalansky.
    Forse la tecnica legata alla stampa degli incunaboli, i caratteri gotici, il segno sottile e arcuato delle lettere.
    L’estetica della tipografia.
    Non potrebbe essere altrimenti, pensando alla cura tipografica del suo libro, Atlante delle isole remote.
    Copertina pan di zucchero, dorso in tessuto nero, sui risguardi il mondo, disegnato con un elegante e complesso segno di tratteggio a matita su sfondo arancione.

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  4. Racconto

    I misteri dell’Ara Pacis

    Paolo Biondi

    Pubblichiamo con piacere il Prologo del libro pubblicato per le Edizioni di Pagina, da Paolo Biondi dal titolo “I Misteri dell’Ara Pacis”, ringraziando Paolo Biondi per la sua gentilezza.

    Galleria di personaggi e di fantasmi
    C’era un generale spagnolo presuntuoso. Voleva distogliere Augusto dal suo destino. E il destino aveva assegnato un compito al principe di ritorno da Gallia e Spagna: far costruire un altare e dedicarlo alla dea Pace, dando così il via a una serie incredibilmente lunga di fatti e di vicende, di curiosità e di misteri legati a quell’Ara. Malgrado la sua ostinazione e il potere dei suoi soldi quel generale non riuscì a fermare la storia. Lui non sapeva che una dea, una dea potente, aspettava che qualcuno rendesse luogo sacro più di ogni altro la terra dove lei aveva fatto zampillare una fonte, fonte di acqua che sgorga per proteggere e custodire la vita di ogni partoriente, nella parte settentrionale del campo Marzio. E non poteva sapere che un matematico egiziano aveva già calcolato, con scientifica certezza, ogni minima variazione dell’ombra del sole per costruire un nuovo orologio. E che l’ombra di un obelisco egizio dedicato al dio Sole, meridiana di quell’orologio, sarebbe caduta a fecondare la terra alle porte di quell’Ara ogni anno al tramonto del 23 settembre, giorno di nascita del principe Augusto, portatore di prosperità e di pace nel mondo.
    continua…