Pubblichiamo un articolo di Sebastiano Scavo, che in una delle sue recenti visite a Roma si è messo sulle tracce di Nikolaj Gogol’ a Roma e ne ha cercato e descritto per Roma Felix i luoghi e la memoria.
«Ci si innamora di Roma molto lentamente, un po’ alla volta – ma per tutta la vita»
Nikolaj Gogol’
Un piccolo, insolito itinerario ha impegnato poche ore delle mie passeggiate romane, poche centinaia di metri tra la quiete sotto assedio di Villa Borghese e la vivacità di via Sistina, la via che collega piazza Barberini a Trinità dei Monti. Mi sono messo sulle tracce della presenza di Nikolaj Gogol’ a Roma, e infine sono andato a cercare il suo monumento nei Campi Elisi cittadini, in mezzo a statue e busti dedicati alle personalità più disparate, accomunate dall’amore per la Capitale o per l’Italia. Il nostro, ad esempio, occupa uno degli angoli del crocicchio intitolato a Paolina Borghese, di fronte all’ingresso della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, assieme allo scrittore peruviano Garcilaso de la Vega, al principe – vescovo montenegrino Petrović – Njegoš e al poeta egiziano Ahmed Shawqi.
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