prima pagina
-
Un sabato alla Galleria Colonna
6 Giugno 2015 by Ornella Massa
-
Musei e gallerie
Galleria Spada: il grande Barocco tra Roma e Bologna
I maestri del Seicento felsineo nello splendido Palazzo impreziosito da Borromini
1 Giugno 2015 by Ornella Massa
La visita alla Galleria Spada, all’interno dell’omonimo Palazzo, offre l’occasione di scoprire un’area di Roma di grande bellezza: il Rione Regola. Abbastanza ampio, occupa una posizione molto regolare lungo la sponda tiberina che gli ha dato il nome: dai depositi di rena fluviale, o arenula, derivò, attraverso una serie di storpiature, il toponimo Regola.
Durante la Rinascenza l’area conobbe uno straordinario sviluppo urbanistico ed edilizio. Ne sono splendidi esempi la via di Monserrato, piazza e Palazzo Farnese, il Palazzo del Monte di Pietà e, per l’appunto, Palazzo Capodiferro Spada.
Accanto alle meraviglie rinascimentali, il rione ha conservato aspetti medievali collegati al percorso della primitiva «via papale o dei pellegrini» e alcune caratteristiche sociali riconducibili alle modestissime attività che vi venivano svolte nel passato. Nel 1880 l’apertura di via Arenula, attraverso quella che fu piazza Sant’Elena, e una serie di bonifiche risollevarono definitivamente il tono del quartiere.
Ecco allora Palazzo Capodiferro Spada, una delle più deliziose costruzioni del Barocco romano, attualmente sede del Consiglio di Stato. Il palazzo presenta una facciata e un cortile nei quali le originarie decorazioni monocrome a graffiti vennero sostituite da rilievi a stucco di eccezionale finezza, cui si intercalano numerose nicchie con piacevoli statue. Venne costruito per il cardinale Girolamo Capodiferro nel 1540 da Giulio Merisi da Caravaggio per passare, alla metà del Seicento, al cardinale Bernardino Spada da Brisighella, brillante prelato e grande mecenate. Con l’intento di apportare una serie di migliorie al palazzo, il cardinale chiamò Francesco Borromini, amico di suo fratello Virginio (lo stesso padre oratoriano che aveva commissionato al Borromini la splendida Cappella Spada nella vicina chiesa di San Girolamo della Carità).Al Borromini si devono diversi particolari decorativi, lo scalone e soprattutto la famosa Galleria prospettica, una straordinaria illusione ottica: sembra infatti di vedere una galleria di notevole estensione, formata da una sequenza di colonne, che termina in un cortile adorno di una grande statua, ma in realtà la distanza tra l’ingresso e la statua è di circa 10 metri e la statua stessa è di piccole dimensioni. Si dice che, da questa galleria prospettica a colonne del Borromini, il Bernini abbia tratto l’idea della Scala Regia in Vaticano.
Ma la gemma più preziosa del palazzo è senza dubbio la Galleria Spada, mantenuta nel sito in cui la collocò il suo creatore, il cardinale Bernardino: rappresenta una selezione della pittura seicentesca e soprattutto della pittura bolognese dell’epoca, acquistata in prevalenza durante un soggiorno del cardinale a Bologna, dove si trovava in qualità di legato nel 1630 circa.La Galleria ha conservato il caratteristico aspetto di raccolta patrizia del secolo XVII e le opere, anziché secondo criteri cronologici, sono ordinate in modo da dare risalto al loro valore decorativo. Un criterio, questo, comune anche ad altre gallerie private di Roma come la Galleria Colonna e la Doria Pamphilj.
Tra le opere più importanti, il Ritratto di violinista di Tiziano, La morte di Didone del Guercino, Davide con la testa di Golia di Orazio Gentileschi, il Ritratto del Cardinale Bernardino Spada di Guido Reni, Cristo e la Samaritana di Giambattista Gaulli. -
I bambini interpretano Henri Matisse: Percorso Mostra e Laboratorio
24 Maggio 2015 by Ornella Massa
-
Musei e gallerie
I Colonna: potere e fasti
di una grande casataIl Palazzo e la Galleria Colonna in piazza Santi Apostoli
10 Maggio 2015 by Ornella Massa
Il palazzo, la galleria, la piazza: il quartier generale dell’antica e potentissima famiglia Colonna è racchiuso per buona parte in piazza SS. Apostoli. Anche se architettonicamente non è fra gli edifici più interessanti di Roma, il palazzo è di estrema importanza storica perché ha rappresentato per lungo tempo uno dei caposaldi della vita romana. Discendenti dai conti di Tuscolo, che dominarono la città attorno all’anno Mille, i Colonna furono per secoli a capo di fazioni e protagonisti delle lotte baronali che li opposero più volte al papato. Forse il momento più alto delle ostilità fu raggiunto alla fine del Duecento, quando la famiglia rivale dei Caetani, cui apparteneva papa Bonifacio VIII, se ne stava arroccata nelle proprie fortificazioni addossate alla vicina Torre delle Milizie, pronta a sferrare l’attacco proprio contro i Colonna.
L’attuale palazzo ebbe origine dalla costruzione che agli inizi del Quattrocento papa Martino V Colonna, venuto a vivere dal Vaticano nelle case della sua famiglia già esistenti in piazza SS. Apostoli, fece erigere presso il fianco della chiesa dove sorgeva un’antichissima torre appartenente anch’essa alla zona fortificata dei Colonna.
Sul lato destro della chiesa dei SS. Apostoli, alla fine del Quattrocento, il cardinale Pietro Riario fece a sua volta costruire una sontuosa dimora sopra una casa che era appartenuta a Basilio Bessarione, cardinale titolare nel 1439, grande umanista e fautore della riunificazione della Chiesa cattolica con quella ortodossa. Un’altra palazzina, con funzione di luogo di delizia posta davanti al giardino che scendeva lungo le pendici del Quirinale, era stata edificata dal cardinale Giuliano della Rovere. Fu questi, divenuto papa Giulio II, a cedere ai Colonna ambedue le costruzioni come dono di nozze per l’ingresso di una sua nipote nella nobile casata. Nel Seicento vennero realizzati grandi lavori cui misero mano Antonio Del Grande e Girolamo Fontana, ma che furono conclusi da Nicola Michetti nel 1730, all’epoca di Filippo Colonna, in un momento di grande splendore della famiglia.
L’esterno di Palazzo Colonna è piuttosto modesto, ma si riscatta con la sontuosità delle dimensioni e delle decorazioni degli interni. Di tale magnificenza costituiscono un saggio gli splendidi ambienti della Galleria, inaugurata da Filippo Colonna nel 1703: più volte paragonata al fasto della Galleria di Versailles, è suddivisa in tre ambienti diseguali da due grandi arcate sostenute da enormi colonne di marmo giallo antico. Le volte sono fastosamente decorate con affreschi che esaltano le glorie del casato e soprattutto quelle di Marcantonio, vincitore dei Turchi a Lepanto. Grandi specchiere dipinte, lumiere veneziane, stucchi dorati, antiche statue addossate alle pareti, centinaia di dipinti formano un complesso di enorme ricchezza, in un’atmosfera di esaltazione dell’arte e della bellezza.
Tra i tanti capolavori, da segnalare lo splendido dipinto del Bronzino raffigurante Venere, Cupido e Satiro,
La Notte del Ghirlandaio, il celebre Mangiafagioli di Annibale Carracci, erroneamente attribuito per un certo periodo al Caravaggio. E altri capolavori del Guercino, Salvator Rosa, Tintoretto, Francesco Salviati, Guido Reni, Giovanni Lanfranco, Andrea del Sarto.
Questa raccolta d’arte è, con quelle dei Doria Pamphilj, Rospigliosi-Pallavicini, Borghese e Spada, fra le poche superstiti delle collezioni delle grandi famiglie nobiliari romane.
Grandi personalità si succedettero nei secoli in questo palazzo, da Ludovico il Bavaro a Petrarca e ai grandi di casa Colonna, come Marcantonio e Vittoria, la grande amica di Michelangelo.