Colombario di Pomponio Hylas

Colombario di Pomponio Hylas

Appartata in un angolino del parco degli Scipioni, un piccolo edificio sembra quasi passare inosservato. Basta varcare la soglia e scendere una scala ripida, per ritrovarsi in un’atmosfera rarefatta: lungo quelle scale, nella parete frontale, due grifi davanti ad una cetra fanno la guardia ad una epigrafe all’ingresso mosaicato. Stanno lì contro il malocchio.
Tesserine di un colore scuro si stagliano su una base dorata per indicare i proprietari del sepolcro: Pomponio Hylas e sua moglie Pomponia Vitalinis. Alla fine della scala, non un sepolcro angosciante ma un delicato e prezioso recinto sacro si fa ammirare per la bellezza dei suoi colori nel ritmo alterno dei frontoni: rossi sanguigni, terre bruciate e azzurri oltremare, e figure e racconti.
Le edicole, che sembrano piccoli templi, scandiscono le pareti di questo straordinario colombario. In uno esiguo spazio triangolare del frontone

Frontone con il centauro Chirone e Achille – Colombario di Pomponio Hylas.

davanti alla scala, il centauro Chirone, figlio di Crono e di Filira, ammaestra Achille al suono della lira nella pace dei Campi Elisi. Sotto, nel fregio dell’architrave, Ocno/Bianore – figlio del dio Tiberino e dell’indovina Manto – svolge la sua fune, in compagnia di Cerbero e di una Danaide. Sulla volta, tre amorini in uno spazio di viti: uno con un papiro in mano, l’altro fa l’equilibrista su un ramo, e un altro ancora, impegnato nella lettura, si ciondola da un tralcio. Orfeo domina sovrano la composizione di questo concerto ultraterreno. Il “racconto”, raccolto in più episodi, deve però rimanere misterioso, un invito a non rendere palesi i segreti del mito di Orfeo. I due committenti, i due defunti raffigurati da eroi al centro dell’edicola, sono dunque seguaci della fede orfica. Ecco che allora tutto deve essere letto in chiave allegorica. Perfino il levitare sospeso di quelle Nikai, vittorie alate, che dal colmo della volta annunciano il loro messaggio di vittoria sulla morte e l’eterna salvezza.

Colombario di Pomponio Hylas.

Un raffinatissimo luogo di sepoltura, il colombario di Pomponio Hylas, tornato alla luce nel 1931, è un seminterrato, costruito tra il 14 e il 54 dopo Cristo. L’ambiente di 4 metri per 3, è in parte scavato nella roccia e in parte costruito in opera cementizia e conserva ancora la ripida scala originale. Il proprietario, Pomponio Hylas, visse nel periodo dei Flavi, tra il principato di Tiberio e quello di Claudio. Lo si sa grazie a due delle nicchie, una dedicata ad un liberto di Tiberio e l’altra ad un liberto di Claudia Ottavia, figlia di Claudio e Messalina.

Roma, 27 gennaio 2020


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