Pubblichiamo Tramonto romano, una poesia di Giuliana Paoloni tratta dalla raccolta “Io vivo”. Si ringrazia Rita Restifo per la foto del tramonto sul Tevere.
Tramonto romano coll’alba alla porta.
Il gioco mi prende
io perdo la testa.
Il Tevere sonnecchia.
Una luce s’accenne.
Il Gianicolo esplode
il cielo è de foco.
Er Palatino domina.
Castel Sant’Angelo vive.
Cavaradossi s’aggira tra ‘e mura
cerca Scarpia
che j’ha dato ‘a fregatura.
Roma la notte è tua
fà rivive’ sto passato,
riporta in superficie tutto quanto!
Mentre io t’accarezzo
la nostalgia me prende.
Roma io stanotte sto insieme a te.
L’alba è vicina
la luce se spegne
ricomincia la vita
de ‘sta Roma compressa
il progresso l’ha presa
non la fa respira’.
C’è giusto la notte.
L’alba è vicina.
A fà da cornice a sta’ notte d’incanto
un omo cammina,
so pure chi è,
imbocca un portone.
Sparisce nel nulla.
Io scrivo sui vetri
guardando de fora.
Roma ferma nei secoli
tu respiri quando tutto è silenzio.
La raccolta di poesie “Io vivo” è stata pubblicata da Innovazione Tecnologica Editrice, 2000.
A disegnare, in poche righe, il profilo dell’autrice scomparsa nove anni fa, è la figlia, Sabrina Ceracchi. In un modo, ci ha detto, «che le sarebbe piaciuto».
Era mia madre. Giuliana Paoloni. Nata a Roma l’8 gennaio del 1930 è morta a Roma il 17 maggio del 2006. Sulla tomba al Verano un suo verso: Io vivo!
Infanzia serena, adolescenza no. Perde il padre Arnaldo a 11 anni, con la madre Adele ed i fratelli Renzo ed Ezio gira sfollata per Roma città aperta alla ricerca di un luogo. Alla ricerca di un luogo lo sarà sempre. Sposa mio padre Ennio, detto Passerotto, a Torpignattara, vive il boom economico del marito amatissimo, cercando e non riuscendoci, di non essere una comparsa. Fuma Merit, Diana… Perde la “brocca” a 50 anni. Manie di persecuzione, una specie di malattia mentale. Tra cure del sonno e risvegli coscienti, come da un foro di un pallone troppo pieno e compresso, esce volitivo il filo d’aria della sua POESIA. Incomincia improvvisamente a scrivere senza Università della terza età. Come “cultura” la terza commerciale dell’epoca fascista. Scrive e recita appassionata e applaudita i suoi versi e…
Giuliana non è più comparsa!
Sabrina
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