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  1. Il Giubileo di Roma Felix

    Santa Pudenziana, Santa Prassede e Santa Maria Maggiore

    Santa Pudenziana, Santa Maria Maggiore, Santa Prassede: in queste tre antichissime basiliche si racconta l’affascinante storia del mosaico tardo antico a Roma.

    Santa Prudenziana

    Santa Pudenziana

    Santa Pudenziana, sorta secondo la tradizione sul luogo della casa del senatore Pudente ove sarebbe stato ospite san Pietro, fu edificata tra la fine del IV secolo e i primi del secolo V e dedicata a Pudenziana, figlia di Pudente e sorella di Prassede.
    Rifatta da papa Adriano (772-795) e in seguito restaurata sotto i pontificati di Gregorio VII (1073-1085) prima e di Innocenzo III (1198-1216) poi, subì l’ultimo importante rimaneggiamento nel 1580, a opera di Francesco da Volterra. Continua ……


     

    La tomba dell’apostolo Pietro

    La visita alla necropoli vaticana e alla tomba di San Pietro è tutt’oggi uno dei pellegrinaggi più importanti del mondo.

    Il "muro g"

    Il “muro g”

    La tomba dell’apostolo e copatrono di Roma si trova esattamente sotto l’altare maggiore della basilica ed è fulcro spirituale e storico dell’intera chiesa. Il sepolcro e l’area cimiteriale circostante vennero rinvenute sotto il livello delle Grotte Vaticane durante lo scavo eseguito negli anni quaranta voluto da Pio XII Pacelli.
    Oggi la Nicchia dei Palli, ovvero la confessione, l’altare clementino soprastante, la Cattedra e il Baldacchino del Bernini fanno della zona presbiteriale e costituiscono la parte più scenografica e monumentale della chiesa ma un tempo, durante il I secolo d.C., proprio sotto la cripta si trovava la tomba terragna di un povero pescatore della Galilea crocifisso durante le prime persecuzioni di Nerone. Continua…..


     

    San Filippo Neri e gli Oratoriani

    San Girolamo della Carità, San Giovani dei Fiorentini, Santa Maria in Vallicella (anche

    Cappella Spada in San Girolamo alla Carità

    Cappella Spada in San Girolamo alla Carità

    denominata Chiesa Nuova): nelle tre chiese dislocate tra corso Vittorio Emanuele e piazza Farnese, visse e operò, nella seconda metà del XVI secolo, il fiorentino Filippo Neri, uno dei grandi protagonisti della Controriforma. Il quale, insieme con Ignazio di Loyola, riuscì a infondere nuova linfa al cattolicesimo fiaccato dalla Riforma protestante. Due personalità opposte, Ignazio e Filippo. Per carattere, formazione, spiritualità. Ma entrambi capaci di suscitare movimenti religiosi di tale forza attrattiva da trasformarsi nei più efficienti realizzatori della rinascita cattolica e, conseguentemente, in grado di condizionare l’impianto artistico-iconografico delle “loro” chiese, secondo i nuovi dettami del Concilio di Trento. Continua a leggere

     

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    Fai “click” sull’immagine per aprire la galleria immagini dedicate a San Filippo Neri e gli Oratoriani.

     


     

    Il Complesso di Sant’Agnese Fuori Le Mura

    Un viaggio nel tempo alla scoperta della piccola e amatissima martire Agnese, nei luoghi che la videro protagonista. Si visiteranno prima le catacombe in cui fu sepolta e in cui i pellegrini scendevano per inginocchiarsi davanti al sepolcro.IMG_3518-2
    Poi la basilica, che testimonia l’ininterrotta devozione verso Agnese, definita dalla pietà popolare la “piccola fidanzata dell’Agnello sulle orme degli Apostoli”. Infine, il mausoleo di Costanza, principessa di nobilissimo sangue, figlia di Costantino il Grande, che pretese espressamente di essere sepolta in questo luogo per stare vicina alla martire da lei tanto venerata. continua…

  2. Basilica di Santa Maria Sopra Minerva

  3. Il Giubileo di Roma Felix

    Si avvicina l’apertura del nuovo Anno Santo e Roma Felix sta per proporre le iniziative per i soci che cadenzeranno il Giubileo.
    Come sempre Roma Felix proporrà temi “classici” e meno classici. Alcuni verranno messi nel calendario delle attività in maniera regolare, altri faranno parte di un programma che potrà in tutto o in parte essere attivato su richiesta di chi interessato.
    Presto informazioni più dettagliate.

  4. Archeologia

    La policromia dell’Ara Pacis e i colori del Campo Marzio settentrionale

    Simone Foresta

    Simone Foresta, docente a contratto presso l’Università Federico II di Napoli, è esperto di archeologia greca e romana, di iconografia, fortuna dell’antico e museografia. Su questi temi ha pubblicato numerosi contributi in riviste nazionali ed internazionali.

    I colori dell'Ara Pacis

    I colori dell’Ara Pacis

    Tra i temi iconografici a lui cari c’è il “colore nell’antico” e per questo suo interesse ha curato nell’estate del 2014, insieme ad altri, l’evento “I colori dell’Ara” teso a ridare all’Ara Pacis i sui colori. Con molto piacere pubblichiamo l’incipit di un suo articolo apparso nel 2011 nel volume “Colore e Colorimetria Contributi Multidisciplinari”.
    Per chi fosse interessato aggiungiamo il link che conduce al testo nella sua completezza.

    L’Ara Pacis Augustae, votata dal Senato il 4 luglio del 13 a.C. per celebrare il ritorno dell’imperatore Augusto dalle campagne militari in Spagna e Gallia e dedicata il 30 gennaio del 9 a.C., appare oggi completamente bianca. I frammenti dell’altare, in marmo lunense, furono portati alla luce a partire dal ‘500, privi apparentemente dell’originaria policromia; la ricomposizione avvenuta nel 1938, in occasione delle celebrazioni per il Bimillenario della nascita di Augusto, ha contribuito a consolidarne un’immagine acroma; il contesto museale in cui essa è inserita esalta questa visione.

    continua…