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  1. Recensioni

    Roma, il cristianesimo delle origini e il mitraismo

    di Laura Ricci

    Riceviamo, da una nostra associata docente di Linguistica italiana e Storia della lingua italiana all’Università di Siena, una recensione al libro dell’archeologo Leandro Sperduti, apprezzata guida di Roma Felix, “La cripta segreta dei sette anelli”, (Newton Compton ppgg. 288 euro, 9,90).

    Tra le rovine romane di Ostia e la Città Eterna, una serie di misteriosi omicidi, all’apparenza del

    La cripta segreta dei sette anelli - Leandro Sperduti

    La cripta segreta dei sette anelli – Leandro Sperduti

    tutto scollegati far loro, spinge la giovane e ambiziosa Chiara Basile, capitano dei carabinieri, e l’archeologo Lorenzo Sarti, chiamato ad affiancarla nell’inchiesta, a un affascinante viaggio nel tempo.
    Gli arcani simboli rinvenuti sui cadaveri riconducono all’antico culto di Mitra, giunto a Roma dall’Oriente e largamente diffusosi in età imperiale. A complicare il caso, entrano in gioco inspiegabili interessi della Chiesa ortodossa, collegati alla devozione orientale per san Clemente, primo papa romano martirizzato in Crimea: i suoi resti, secondo la tradizione ricondotti a Roma degli evangelizzatori dei popoli slavi Cirillo e Metodio, tornano al centro di una intricata contesa fra i custodi della basilica romana a lui consacrata e gli ortodossi russi e ucraini.
    La dolce Olga Milkova, guida e traduttrice ucraina e Flavio Sarti, il carabiniere che collabora con Chiara, brioso fratello dell’archeologo, si uniranno alle indagini, seguendo le intuizioni di Lorenzo che, tra antiche fonti classiche, cripte sotterranee e seminascosti mitrei romani, arriverà a un’inattesa soluzione. MithraSaranno infatti il suo studio appassionato e la sua inesauribile curiosità a scoprire il legame che unisce il mitrasimo al cristianesimo e a svelare quanto l’eredità di quel mondo antico sia ancora viva e palpitante.
    Nelle pieghe di un thriller originale e incalzante, un inno alla ricerca come passione investigatrice, capace di ricostruire, traccia dopo traccia, nuovi e insospettati scenari che sorprenderanno il lettore.

  2. Il Palazzo dei Conservatori

    A formare la splendida cornice di piazza del Campidoglio, accanto al Palazzo Nuovo e al Palazzo

    Sala Orazi e Curiazi

    Sala Orazi e Curiazi

    Senatorio, scorgiamo il Palazzo dei Conservatori, edificato nella prima metà del Quattrocento, ma successivamente rimaneggiato dal grande Michelangelo. Antica sede della magistratura dei Conservatori – così denominati perché preposti alla “conservazione degli statuti e delle leggi” della città –, fin dal 1471 per volere di papa Sisto IV l’edificio accoglieva una collezione statuaria bronzea di rara bellezza donata da papa Della Rovere alla città di Roma e al suo popolo. Si andò così a costituire il primo nucleo di quello che in seguito diverrà in loco il più antico museo conosciuto dell’umanità. Ancora oggi, come in epoca rinascimentale, il cortile del palazzo ospita esempi di scultura romana estremamente nota e imitata dagli artisti di tutti i tempi, e primo fra tutti, i resti della ciclopica statua marmorea dell’imperatore Costantino.
    Alla facciata del palazzo protorinascimentale metteranno poi mano Michelangelo e la sua scuola continuativamente, fino al Cinquecento inoltrato, con progetti elaborati direttamente dal maestro toscano. Il volere del Buonarroti, anche dopo la sua morte, venne fedelmente rispettato dagli allievi Guidetti e Della Porta fin nei dettagli più minimi e insignificanti, così da lasciar intendere l’ammirazione e l’amore nutriti per l’opera concepita nei disegni del loro maestro. Un’idea della forma iniziale del Palazzo dei Conservatori precedente al rifacimento si può ottenere ora ammirando i decori della Sala delle Aquile situata al piano nobile dell’edificio, la stessa area nella quale sono gelosamente custoditi i bronzi sistini.

    Sala Orazi e Curiazi

    Sala Orazi e Curiazi

    Palazzo Nuovo, la cui raccolta museale fu frutto della passione sfrenata dei papi settecenteschi per l’archeologia e le antichità classiche, insieme al Palazzo dei Conservatori, costituisce oggi la sede dei Musei Capitolini grazie alla raccolta e alla conservazione di reperti tra i più ricchi e preziosi della città di Roma. Degni di particolare attenzione sono gli affreschi delle sale di rappresentanza, dette l’Appartamento dei Conservatori, esempio di pittura romana di altissima fattura. Gli autori di scuola rinascimentale e manieristica, a diverse riprese, furono Iacopo Ripanda, Tommaso Laureti e Cavalier d’Arpino (al secolo Giuseppe Cesari) i quali vennero incaricati di eseguire un ciclo pittorico che rappresentasse episodi salienti della storia, delle leggende e delle origini della civiltà romana, puntando a gloriare e ad esaltare esempi chiarissimi di virtù e di coraggio.