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  1. Centrale Montemartini: Il fascino dell’antico sposa il moderno

    Le macchine e gli dei, incontro surreale nello spazio-tempo.

    Archeologia alla Centrale Montemartini

    Archeologia alla Centrale Montemartini

    La storia del polo espositivo dei Musei Capitolini nell’ex Centrale termoelettrica Giovanni Montemartini – uno straordinario esempio di archeologia industriale riconvertito in sede museale – ha avuto inizio nel 1997, con il trasferimento di centinaia di sculture in occasione della ristrutturazione di ampi settori del complesso capitolino.
    Per liberare gli spazi del Museo del Palazzo dei Conservatori, del Museo Nuovo e del Braccio Nuovo, mantenendo accessibili al pubblico le opere, proprio quell’anno venne allestita, negli ambienti ristrutturati della prima centrale elettrica pubblica romana, una mostra dal titolo Le macchine e gli dei, accostando due mondi diametralmente opposti come l’archeologia classica e l’archeologia industriale. In un suggestivo gioco di contrasti, accanto ai vecchi macchinari produttivi della centrale furono esposti capolavori della scultura antica e preziosi manufatti rinvenuti negli scavi della fine dell’Ottocento e degli anni Trenta del Novecento, con la ricostruzione di grandi complessi monumentali e l’illustrazione dello sviluppo della città antica dall’età repubblicana fino alla tarda età imperiale. Lo splendido spazio museale, inizialmente concepito come temporaneo, in occasione del rientro di una parte delle sculture in Campidoglio nel 2005 è stato confermato come sede permanente delle collezioni di più recente acquisizione dei Musei Capitolini.

    Archeologia alla Centrale Montemartini

    Archeologia alla Centrale Montemartini

    Nel corso della visita scorrono davanti allo sguardo del visitatore una serie di sculture di varia provenienza, a testimonianza di due fenomeni ben presenti nella Roma antica: il collezionismo dell’antico e la diffusione di modelli greci attraverso copie delle sculture originali. E così, accanto a riproduzioni fedeli dei più famosi manufatti dell’arte greca, ottenute anche con calchi e strumenti di precisione, sono esposte opere che costituiscono una rielaborazione dei modelli secondo il gusto dei committenti romani e il clima culturale dell’epoca.
    Oltre ai capolavori antichi, la Centrale è anch’essa, a suo modo, un’opera d’arte: è stata il primo impianto pubblico di produzione di elettricità a Roma, sorto agli inizi del 1900 sulla via Ostiense tra i Mercati Generali e la sponda sinistra del Tevere. La sua storia procede di pari passo con quella dell’Azienda Elettrica Municipale, attuale Acea, nata nel 1909.

    Archeologia alla Centrale Montemartini

    Archeologia alla Centrale Montemartini

    Il bellissimo spazio museale è inserito all’interno di un più ampio progetto di riqualificazione della zona Ostiense-Marconi, che prevede la riconversione in polo culturale dell’area di più antica industrializzazione della città di Roma (comprendente, oltre alla Centrale Montemartini, il Mattatoio, il Gazometro, strutture portuali, l’ex Mira Lanza e gli ex Mercati Generali), con il definitivo assetto delle sedi universitarie di Roma Tre e la realizzazione della Città della Scienza.

  2. L’Ara Pacis di Augusto e Fausto Delle Chiaie

  3. Incontri

    Il museo chiude quando l’artista è stanco

    di Ornella Massa

    Durante la bellissima visita all’Ara Pacis, guidata da Simone Foresta alla scoperta dei suoi luoghi, dei suoi colori e dei suoi significati, c’è stato l’emozionante incontro con Fausto Delle Chiaie. Ornella Massa in questo scritto cerca di riassumere le emozioni e le stimolazioni che dall’incontro con Fausto Delle Chiaie sono emerse.

    Appare come una contraddizione di termini o almeno una stranezza, questa affermazione.

    Torno subito - Fausto Delle Chiaie

    Torno subito – Fausto Delle Chiaie

    Quando mai siamo abituati ad un museo il cui orario di apertura dipende dalla stanchezza dell’artista?
    Il museo è luogo istituzionale ed istituzionalizzato, aperture, chiusure, scioperi, mostre, opere in prestito, in restauro, mai esposte. Ma qui è tutto diverso.
    Il museo è all’aperto, le opere esposte sono oggetti della quotidianità più quotidiana e dipinti, possono cambiare ogni giorno o di tanto intanto e poi a ben guardare, a saperlo cercare, c’è pure l’artista.
    E questa è l’altra grande stranezza di questo museo. Nei musei in effetti si incontrano tanti artisti. Ne incontriamo l’animo, i sentimenti, i pensieri, attraverso la scelta dei soggetti, l’uso dei colori, il rosso di Tiziano, il blu di Mirò o di Van Gogh, oppure la maniera di appoggiare il pennello sulla tavola o sulla tela. Dobbiamo interpretare, scavare, lasciarci coinvolgere, il punto di vista, la prospettiva, ma mai ci è capitato di incontrare l’artista che ci guida al suo museo.

    continua…

  4. Lo yarn bombing di Roma Felix

    Fare associazione vuol dire anche relazionarsi gli uni agli altri condividendo non solo interessi, ma anche momenti.

    yarn bombing

    yarn bombing

    Roma Felix vuole provare a fare anche questo iniziando con un’azione molto ludica, ma dal forte carattere sociale: lo “yarn bombing”.
    Espressione inglese quasi intraducibile in italiano il “bombardamento con il filato” è una forma di street art che riveste gli arredi urbani, ma anche statue e alberi o svolge ruolo di denuncia di situazioni di degrado urbano utilizzando un mezzo poverissimo: coloratissime pezze di lana, realizzate sia ai ferri che all’uncinetto.
    Lo yarn bombing è quindi un’attività creativa quando non artistica, divertente e colorata, alla quale ognuno può dare il suo contributo lavorando quel che più gli piace.
    A noi di Roma Felix piacerebbe fare dello “yarn bombing”.
    Le modalità sono tutte da inventare. Si tratta, infatti, di un progetto in divenire che può prendere molte direzioni diverse a seconda delle situazioni che via via verranno a crearsi, e che soprattutto dipenderà dal numero di persone che aderiranno all’iniziativa.
    L’idea infatti è quella di riunirsi periodicamente per lavorare insieme, condividere il tempo, elaborare idee e far crescere l’iniziativa.
    Non è necessario saper già lavorare a maglia perché le più esperte insegneranno alle principianti o ai principianti, perché le pezze sono semplicissime da fare costituendo un ottimo allenamento per chi è agli inizi.

    yarn bombing

    yarn bombing

    Avete letto bene. Anche ai principianti, cioè ai signori uomini che volessero misurarsi con lana ferri ed uncinetto. Ce ne sono diversi che già lo fanno trovando il lavoro a maglia un’attività molto rilassante. Quindi se i signori soci volessero cimentarsi…bhe saremmo davvero liete di poterli accogliere.
    Magari i primi lavori che realizzeremo non saranno perfetti, ma una sciarpa di lana può fare comodo a chi vive in strada ora che si va verso l’inverno, o con i diversi riquadri di lana si può fare una coperta che può essere donata ad Emergency o al Bambin Gesù, e che daranno calore a chi ne avrà bisogno.
    Insomma ogni nostra azione ludica potrà avere una ricaduta sociale.
    Quindi se volente imparare o volete riprendere dopo anni di inattività, o volete imparate ad usare i ferri circolari, o siete esperte e lo yarn bombig vi titilla il ferro, venite con LE MAGLIARDE.