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  1. Ordini religiosi

    Mirabili disinganni

    Pittura e architettura dei Gesuiti a Roma

    Alla scoperta della cittadella dell’Ordine dei Gesuiti a Roma, una fucina di ingegno, abilità diplomatica, sapienza e sperimentazione artistica.

    Il corridoio affrescato da Andrea Pozzo

    Il corridoio affrescato da Andrea Pozzo

    E di grandi santi. Una cittadella abitata da uomini che, a partire dal XVI secolo, avrebbero raggiunto quasi ogni angolo della terra. Uno su tutti: Matteo Ricci in Cina.
    L’Ordine, fondato da Ignazio di Loyola nel XVI secolo, si dimostrò fedele interprete dei dettami imposti dalla Controriforma non solo da un punto di vista dottrinario ma anche iconografico: le chiese dei Gesuiti rappresentano infatti un’efficace panoramica della nuovo verbo pittorico e architettonico dettato dal Concilio di Trento.

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  2. Racconti d'autore - Ezio Raimondi

    Con gli occhi di Caravaggio

    Passione e realtà nel dialogo tra Longhi e il Gran Lombardo

    «Longhi ha un dialogo con Caravaggio fin dalla metà degli anni dieci, che va intensificandosi molto negli anni venti, con l’uscita dei Quesiti caravaggeschi, e tocca il suo apogeo negli anni cinquanta.

    Amerigo Bartoli, ritratto di Roberto Longhi

    Roberto Longhi ritratto da Amerigo Bartoli

    Per lui, Caravaggio era sempre stato il pittore della realtà percepita nella sua dimensione “feriale”, quella in cui il quotidiano si impone finalmente come cosa comune a ogni uomo; non è quindi da escludere che dopo il 1950, mentre in Italia si discuteva a più riprese il problema del realismo, anche a livello ideologico, Caravaggio consentisse al critico di parlare di un realismo diverso, dove ciò che contava era la profondità della percezione, la rappresentazione dell’aneddoto come fatto drammatico corrente.

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  3. Archeo

    Il Parco degli Acquedotti

    Gli “archi di trionfo” ammirati da Goethe

    “L’acqua arrivava nell’antica Roma con una serie di archi di trionfo”. parcoacquedottiCosì il grande poeta tedesco Goethe, durante il suo soggiorno a Roma nel 1788, parla delle grandi rovine che dominavano la campagna romana e che tanti pittori europei andavano celebrando nei loro disegni e acquarelli. Oggi quelle monumentali e antiche arcate sono ancora lì, accanto ai resti di ville patrizie e tombe monumentali, in un lacerto di suburbio rurale miracolosamente scampato all’invasione urbana del secondo ’900. In questo “spicchio” di campagna che sembra uscito dalle pagine di Gregorovius, a cavallo dell’antica Via Latina, si concentravano tutti i più importanti acquedotti romani, continua…

  4. Le donne che fecero l’impresa