prima pagina

  1. Dall’arte egizia al Medioevo

    Barracco, perla da riscoprire

    Un’eccezionale raccolta di arte comparata

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    Un raro manufatto cipriota dal museo Barracco

    La nascita nell’antica terra di Calabria in una famiglia considerata la più ricca e la più nobile del Regno delle Due Sicilie, e la formazione classica ricevuta negli anni della prima gioventù, fanno di Giovanni Barracco una delle figure più affascinanti dell’Italia di fine Ottocento. Lettore accanito dei classici greci e latini, rigorosamente consultati nella lingua originale, ebbe la ventura di avere per amico Giuseppe Fiorelli, direttore degli scavi di Pompei e del Museo Archeologico di Napoli: l’intenso sodalizio durato tutta la vita aprirà al nobile calabrese le porte dell’archeologia, suscitando una passione soprattutto per la scultura antica. L’impegno politico lo condurrà poi a Torino come deputato nel primo parlamento dell’Italia unita e, proprio grazie al soggiorno torinese, Barracco avrà l’opportunità di visitare a più riprese il ricchissimo Regio Museo delle Antichità Egizie. A quello per l’arte greco-latina, si aggiunse dunque anche uno spiccato interesse per l’egittologia e per l’arte del Vicino Oriente. Da quel momento in poi cominciò a collezionareopere acquistate sul mercato antiquario internazionale.

    L’arte egizia rimase nel corso degli anni la materia prediletta del barone e quella alla quale dedicò maggiore attenzione: era addirittura in grado di leggere i testi geroglifici. Con la proclamazione di Roma capitale, Barracco si trasferì a Roma in una casa in via del Corso, che ben presto si trasformò in una sorta di museo: era quello un periodo di grande fervore archeologico a Roma per via delle importanti scoperte che avvenivano in occasione della costruzione dei nuovi quartieri residenziali. Intanto la bellissima dimora di Giovanni Barracco si arricchì di opere d’arte egizia, assira, etrusca, cipriota, greca e romana, fino a qualche esemplare di arte medievale. Insomma, una sorta di museo di scultura antica comparata, grazie alle acquisizioni di reperti provenienti dal bacino del Mediterraneo.

    Nel 1902, Giovanni Barracco donò la sua collezione al Comune di Roma: ne ebbe in cambio la disponibilità di costruire, allo sbocco di corso Vittorio Emanuele II sul lungotevere, un edificio neoclassico destinato ad accogliere la sua eccezionale raccolta. Negli anni Trenta, in occasione della ristrutturazione urbanistica della zona, il museo fu demolito e solo dopo più di dieci anni, nel 1948, la collezione Barracco trovò una sistemazione definitiva nell’attuale sede, ovvero la Farnesina ai Baullari, in un primo tempo attribuita ad Antonio da Sangallo e successivamente a Jean de Chenevières, architetto di S. Luigi dei Francesi.

  2. Grandi ordini religiosi

    Il barocco di San Filippo Neri

    Le chiese degli Oratoriani, monumenti d'arte e di devozione

    San Girolamo della Carità, San Giovani dei Fiorentini, Santa Maria in Vallicella (anche denominata Chiesa Nuova): nelle tre chiese dislocate tra corso Vittorio Emanuele e piazza Farnese, visse e operò, nella seconda metà del XVI secolo, il fiorentino Filippo Neri, uno dei grandi protagonisti della Controriforma. Il quale, insieme con Ignazio di Loyola, riuscì a infondere nuova linfa al cattolicesimo fiaccato dalla Riforma protestante. Due personalità opposte, Ignazio e Filippo. Per carattere, formazione, spiritualità. Ma entrambi capaci di suscitare continua…

  3. Racconti

    Passeggiata in paradiso

    Eugene Smith e il suo scatto più commovente

    Nel 1946 il grande fotografo W. Eugene Smith, convalescente da una ferita al fronte, racconta di come, dopo due anni, riprese la macchina fotografica per scattare quella che resterà non solo la sua foto più celebre, ma una delle più belle di tutti i tempi.

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    A Walk in Paradise Garden

    C’era stata la Guerra mondiale. Ora sembra così lontana quella Guerra chiamata Mondo, volume II. Fu durante la mia tredicesima invasione del Pacifico che uno shrapnel mise fine al mio fotoreportage dal fronte. Seguirono due anni tormentati dal dolore delle ferite multiple, anni durante i quali dovetti reprimere l’impulso creativo e dovetti costringermi all’impassibilità, lo spirito inquieto in uno stato di sospensione, mentre i dottori con tutte le loro operazioni cercavano lentamente di ripararmi. E ora, proprio quel giorno, dovevo cercare di cancellare due anni di negazione: doveva essere il mio primo giorno di sforzo costruttivo.

    Nuovo inizio

    Oggi avrei cercato di far lavorare la mia macchina per me e di far funzionare il mio corpo tanto da dominare i congegni della macchina. continua…

  4. Da riscoprire

    Trastevere tra storia e leggenda

    Dall'Isola Tiberina a Piazza Trilussa

    Dopo la visita alle chiese, celeberrime, di Santa Maria in Trastevere, San Crisogono, Santa Cecilia e San Francesco a Ripa, proponiamo, stavolta, un secondo itinerario trasteverino. Meno conosciuto, ma altrettanto affascinante e carico di storie, leggende e personaggi illustri. Ricco di scorci di grande bellezza di epoca medievale e rinascimentale rimasti sostanzialmente inalterati nonostante lo scorrere dei secoli e l’incessante via vai di grandi folle di turisti di ogni parte del mondo.
    Il tour partirà da San Bartolomeo all’Isola Tiberina, chiesa di tesori, reliquie e tracce di quella che fu la Repubblica Romana. continua…